oramai solo brace che arde
ogni volta che i miei occhi
incespicano sopra il tuo viso?
Hai il Bindi sulla tua fronte
e sotto, uno sguardo stupendo
dove brillano due gocce di onice
scure quanto la notte indiana.
Tu, come una tigre in agguato
mi attendi sulle tue labbra
e declinare il tuo invito
sarebbe un peccato mortale.
Quel saree che tu indossi
non è in grado di occultare
il tuo corpo che è meraviglia
i tuoi seni che mi confondono.
Sicché io mi appago di te
del tuo profumo di incenso
infine raggiungo il nirvana
sopra la tua pelle di ebano tenue.
N° 3933 - 12 gennaio 2020
Il Custode
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