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giovedì 2 gennaio 2020

SUPPLIZIO DI NAVARRE

Quando scendesti il lago
hai dimenticato, Isabeau
di portare con te il mio cuore
che privato dei tuoi occhi
oramai stava agonizzando
e presto sarebbe imploso.

A nulla è servita l’eclissi
e la morte del perfido vescovo
i giorni a curarmi delle tue piume
o quelle notti assai brevi
durante le quali, sotto la luna
tu carezzavi il mio manto.

Ti ho cercata con perseveranza
come un illuso votato al delirio
poiché ti amo in ogni istante
che cavalco le valli ed i boschi
dove un tempo pensavo a salvarti
con l’aiuto del ratto e di Imperius.

Mi manchi tanto, Isabeau
adesso che tu sei svanita
tu, mio supplizio, mia agonia
sei una luce talmente flebile
che la tenebra ha inghiottito
per poi strapparla al mio sguardo.

  N° 3919 - 2 gennaio 2020

                                                 Il Custode

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