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giovedì 16 gennaio 2020

QUELLA NOTTE

Quella surreale notte
noi fummo amanti affamati
dei nostri sguardi feriti
dallo stesso, immenso dolore.

I nostri respiri, nel parco
a sfidare il freddo pungente
nudi, e il nostro fiato
disegnava parole nell’aria.

Come bestie selvatiche
ci unimmo per solo istinto
nessuno ci ascoltò ansimare
un amore che non aveva futuro.

C’era soltanto la luna
e forse pochi insetti assonnati
però la tua pelle bruciava
sopra la mia pelle di ghiaccio.

Io stavo davvero bene
dentro i tuoi occhi di pece
erano un viaggio nell’universo
dal quale non volevo tornare.

Quella bellissima notte
tu fosti la vita, il mio elisir
dopo io non ricordo altro
se non il nostro silente addio.

  N° 3939 - 16 gennaio 2020

                                                     Il Custode

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