della mia solitudine effimera
tu che mi tendi il sorriso
dentro la penombra silente.
Amore strappato ai sogni
tu, meraviglioso pensiero
il silenzio che si fa polvere
ed infine si perde nel vento.
Fermati in cima al mio sguardo
dove io ti possa ammirare
e nutri queste mie dita
che dimorano sulla tua pelle.
E ancora fra le mie labbra
che vivono d’ogni tuo bacio
quello che è amore profondo
e poi intensa, travolgente passione.
Dentro l’anima, io ti attendo
per avere sempre nuove ragioni
di sentirmi davvero appagato
dei giorni che andrò a consumare.
Io, che spalanco le ali
nel soffio del tuo respiro
ed affronto cieli e poi oceani
ed una vita che mi appare sublime.
N° 3942 - 19 gennaio 2020
Il Custode
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