ma la strada è ancora lunga
alle mie spalle un sole lieve
davanti a me l’intera notte.
Col naso che annusa il cielo
io cerco ovunque il tuo profumo
e però la pioggia è assai fitta
e lo nasconde dentro il suo zaino.
C’è un silenzio sopra i campi
che mi lascia alquanto sconcertato
un tempo ascoltavo i grilli cianciare
e raccontarmi erotiche storie.
Adesso la solitudine mi inghiotte
e sfiora le fronde dei cipressi
persino i corvi migrano distante
per seguire il tuo antico ricordo.
Dove sei andata rimane un segreto
custodito sul fondo del lago
e nemmeno il garbato signor luccio
sa riportarlo alla superficie.
Sicché io continuo il cammino
con il tuo nome nella mia tasca
senza accorgermi di essere morto
frattanto che io pensavo a te.
N° 3954 - 31 gennaio 2020
Il Custode