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martedì 31 marzo 2020

VADO ALLA GUERRA

Adesso ho tutto con me
il mio cuore ed il coraggio
sicché io vado alla guerra
e non so se ritornerò.

Oltre le colline ed il silenzio
il tuono è molto robusto
eppure a me pare un gioco
forse è il timore della paura.

Negli occhi ho una fotografia
fra le mani, gocce di sangue
dove il cielo tinge di plumbeo
il mio nemico sputa il suo pianto.

Ho il coltello, ed ho la rivoltella
c’è la ruggine sopra il grilletto
ma io so che basterà premerlo
e la mia notte diventerà infinita.

Un rivolo di odio sottile
esplode via dalla mia testa
dentro il cratere della mia vita
preparo la branda in cui dormire.

Luce di lucciole, sospiri di falene
adoro davvero questo lieve suicidio
io intanto vado alla guerra
e sono certo che non ritornerò.

  N° 4029 - 31 marzo 2020

                                                Il Custode

GALLI IN UN POLLAIO

Bella che io non so dire
e come zucchero o sterco
attiri miriadi di insetti
quei galli, che nel pollaio
barattano la propria dignità
per avere la tua attenzione.

Io li osservo, e provo pena
la mia tristezza è assoluta
almeno quanto il biasimo
che mi provoca vederti giocare
tu, burattinaia insensibile
che calpesti cuori alla deriva.

E non intendo esserti schiavo
che si agita dentro il letame
sicché io ti volto le spalle
dopo lancio un ultimo sguardo
a quelle stupide, inutili bestie
che si svendono per un tuo sorriso.

  N° 4028 - 31 marzo 2020

                                                  Il Custode

lunedì 30 marzo 2020

UN CROCIFISSO

Le tenebre ovunque
e odore di cenere
è qui che tu bruciasti
ai piedi del crocifisso.

Prese fuoco ogni cosa
il tuo sorriso, il vestito
tranne il Cristo appeso
e mi domando perché.

Dissero che eri strega
e tu provasti a lottare
ma ai perfidi e agli immorali
non importava di te.

Eppure tu eri bella
avevi un’anima pura
adesso è fiamma e carbone
si sfalda fra le mie mani.

Dentro la fottuta stanza
si perde ancora il tuo spettro
tra le pareti annerite
e la eco delle tue grida.

Stramaledetti bigotti
carnefici per vocazione
che col pretesto di Dio
sfogarono la loro ignominia.

Dissero che eri strega
per stuprarti, poi torturarti
la tua ombra sul pavimento
e sul muro, ancora il crocifisso.

  N° 4027 - 30 marzo 2020

                                                   Il Custode

domenica 29 marzo 2020

IL TUO SILENZIO E' VELENO

Il tuo silenzio è veleno
che scende nelle mie vene
e mi raggiunge il cuore
io mi dibatto e impazzisco
infine muoio di te.

Nell’alcova dei miei pensieri
io ti ricordo con decisione
e se mai chiudessi gli occhi
continuerei ancora a vederti
come tu fossi qualcuna di vero.

Però tu non mi parli più
o forse oramai sono sordo
la sofferenza nella mia tasca
è un fazzoletto di umido pianto
che nessun sole potrà asciugare.

Ed allora mi affido alla luna
il suo profilo è un gelido bacio
è quello adatto alle mie labbra
fatte di sangue che resta appeso
e forma stalattiti colore rubino.

Sotto la pioggia, sul marciapiedi
mi sento solo come io volevo
e sono triste come tu desideravi
quando hai indossato la rabbia
diretta ad altre anime cieche.

E nell’oceano di una pozzanghera
si riflette l’intera notte
mentre galleggia una bottiglia
con all’interno il tuo messaggio
quello che io non leggerò mai.

  N° 4026 - 29 marzo 2020

                                                  Il Custode

sabato 28 marzo 2020

TU VEDRAI

Vieni con me
dove ancora non so
là tu vedrai
quello che io sarò
per amor…

Nevica sulle antiche bitte
ferme da un’eternità
tace il mare all’orizzonte
il sole passa e se ne va.

Da qualche parte, verso il molo
il vento si contrae
vuole violare un pertugio
nel quale non sta.

E la tua ombra tace
fugge nel buio di Via di Prè
io non smetto di aspettarti
fumo ed impreco contro te.

La marijuana fa il suo effetto…

Vieni con me
dove ancora non so
là tu vedrai
quello che io sarò
per amor…

Piove sangue sulla strada
la mia speranza vola via
la notte invade la contrada
mentre sorseggio nostalgia.

Io ti ripeto il mio tormento…

Vieni con me
dove ancora non so
là tu vedrai
quello che io sarò
per amor…

  N° 4025 - 28 marzo 2020

                                                   Il Custode

venerdì 27 marzo 2020

SALI PIU' IN ALTO

Sali più in alto
in cima al mio sguardo
e volerai nell’ignoto
di una notte gitana
dove ho venduto l’anima
ad una luna puttana.

Nel cerchio della mia pazzia
della mia vita, del pianto
io ho uno scrigno di te
di prima che tu scivolasti
sulle parole che hai scritto
dopodiché mi lasciasti.

Nell’ironia del sorriso
che ho raccontato alla sera
dove i tuoi occhi randagi
cercavano altre emozioni
quelle che io nascondevo
al centro dei miei pantaloni.

Adesso io ho fra le mani
il cuore che ti ho dedicato
era minuscolo, è vero
e però un dono del tutto mio
fino a che l’ho calpestato
quando tu mi dicesti addio.

  N° 4024 - 27 marzo 2020

                                                 Il Custode

IL CUORE DEL POETA

Io morirò per te
naufrago dentro i versi
che la mente mi dice
ogni volta che ti penso
quando penetri la mia vista.

Tu, sogno irraggiungibile
sarai l’ultimo poema
che il mio cuore partorirà
quando, come ordigno impazzito
sarà oramai pronto ad esplodere.

Mille e più frammenti
impigliati alle mie pagine
per cercare in quelle parole
una speranza minuscola
di essere colui che tu ami.

Ma adesso io taccio
siccome fa il mio petto
giacché non posso nulla
se non sognare il tuo sorriso
che scivola nelle mie notti.

E morirò di te
sarà una morte dolcissima
per poi scontare negli inferi
il supplizio di averti amata
senza averti avuta mai.

  N° 4023 - 27 marzo 2020

                                                 Il Custode

mercoledì 25 marzo 2020

DOVE C'ERA LA VITA

Nulla che non sia polvere
dove c’era la vita
e liste di parquet sollevate
campo aperto per gli scarafaggi.

Sembrano trascorsi secoli
seppure siano pochi mesi
ed i rimasugli del cibo
hanno perduto ogni odore.

Accadde così velocemente
tanto che persino i pensieri
sono rimasti sconcertati
accantonati in un angolo.

La casa lentamente si sfalda
come un serpente alla muta
tra le crepe sulle sue pareti
rimangono ricordi in frantumi.

Combattono sul pavimento
i ragni con i millepiedi
spettatrici oltre le tende
le mosche hanno salvo il destino.

Io sento ancora le voci
mescolate al vento che sibila
e che soffia sulla mia pelle
come una stilettata di ghiaccio.

Mi fermo e chiudo gli occhi
di colpo ogni cosa si anima
e vedo le persone perdute
ancora intente a fissare il mio viso.

Ed esco, e crollo in ginocchio
tramortito dallo sconforto
ho desiderato a lungo il futuro
ma adesso rimpiango il passato.

  N° 4022 - 25 marzo 2020

                                                  Il Custode

PRIMA DI UN ADDIO

Conserverò ogni pensiero
che ho pensato della tua voce
sul fondo di un carillon
dalla melodia struggente
ed ogni volta che lo caricherò
mi sembrerà di sentirti cantare.

E camminerò per le strade
stringendo la mano del vento
dopo la porterò alle mie labbra
per ricordarmi il tuo profumo
quello che tu gli hai lasciato
affinché non mi scordassi di te.

Metterò da parte il sorriso
che diventerà un fiore appassito
il cui seme, dentro il mio cuore
germoglia gemme senza speranza
e però riflette il tuo viso
ma fingerò che sia un ologramma.

E morirò, lo farò in silenzio
per non destarti dal sogno che sogni
ed evitare di alzare la marea
che sale a travolgere gli istanti
che pensavo i più belli mai vissuti
prima che giungesse l’addio.

  N° 4021 - 25 marzo 2020

                                                 Il Custode

martedì 24 marzo 2020

IN DISPARTE

Vedrai il mio silenzio
affrontare le onde
oltre il mare e i tuoi occhi
che non mi sanno vedere
eppure si posano stanchi
sopra la mia solitudine.

Io resto ancora in disparte
come una stella marina
che pigra, sulla risacca
è in attesa delle tue labbra
che non arrivano mai
ma io ancora le attendo.

Ho questo tramonto davanti
che pare dipingere il cielo
col sangue perso dalle ferite
durante la corsa col vento
io lo raccolgo e lo dedico
a ciò che non mi facesti essere.

E costruisco un castello
mi illudo che sia solo nostro
e quando giunge qualcuno
gli dico che tu non ci sei
che poi non è una menzogna
giacché tu abiti nel mio cuore.

Infine ripiomba la notte
penso sia il posto ideale
dove svernare il dolore
che ho tracciato sulle mie rughe
quando ti ho sentita baciarmi
di un bacio che non era amore.

  N° 4020 - 24 marzo 2020

                                                  Il Custode

lunedì 23 marzo 2020

UN GUERRIERO

Giacché un guerriero, mi inchino
alla tua sconfinata bellezza
e dalle tue labbra, Regina
dipende l’intera mia vita
il tuono che mi percuote il petto.

Ripongo ai tuoi piedi la spada
e riverente abbasso il mio capo
poiché se guardassi i tuoi occhi
mi perderei dentro un labirinto
dal quale non saprei ritornare.

Tengo a bada i pensieri, i sogni
stretti sotto la mia armatura
affinché tu non possa vederli
talmente sono arditi e indecenti
eppure ogni istante più frequenti.

Ho molte ferite dentro il cuore
che tu sai lenire con maestria
sicché io ti venero, Regina
adesso che tu mi tendi la mano
e mi costringi ad alzarmi verso te.

Sei alla distanza di un solo bacio
ed io, preda della confusione
come se le droghe dell’Oriente
mi avessero reso stupido e folle
privo di verba, libero di inibizione.

E scivola la veste dal tuo corpo
così è per il mio timore
io ti amo quanto non speravo
tanto da desiderare di restare
fra le tue braccia all’infinito.

  N° 4019 - 23 marzo 2020

                                                   Il Custode

domenica 22 marzo 2020

A CASA

Ti aspetto a casa
con le mani che tremano
pronte ad essere pietre
scagliate contro il tuo viso.

Arriverai presto, lo so
con le tue fottute parole
e penserai, come sempre
che io le debba credere.

Io sentirò i tuoi passi
accarezzare le scale
ed il tuo intenso profumo
bussare alla nostra soglia.

Intanto ho questi frammenti
di odio talmente affilato
che penetrano nella mia testa
che devo sfogare su te.

Avrai il fastidioso sorriso
che hai regalato ad un altro
e la tua bellezza assai abile
nel farmi perdere il senno.

Il tempo di aprire la porta
ed imparerai la mia ira
sarà questa l’ultima volta
in cui mi potrai mentire.

Tu entri, ed io ti colpisco
e non mi so più fermare
e muori qui, ai miei piedi
…addio, mio fasullo amore.

  N° 4018 - 22 marzo 2020

                                                Il Custode