verso la notte profonda
forse è laggiù il
destino
che io non so decifrare.
Non riesco ad uscire
benché la soglia sia
aperta
ho paura del vento
delle ombre che mi
deridono.
Sicché mi siedo
giusto davanti alla
finestra
e vedo passare la vita
e con essa, il tuo
profilo.
Cadono stelle
scheggiano il cielo
oscuro
impattano sulla veranda
ne riconosco il rumore.
Altrove, dietro la nebbia
ascolto qualcuno
cianciare
credo siano antichi
ricordi
che biasimano il tuo
silenzio.
Adoro la mia solitudine
ma è solamente finzione
allora i grilli mi
cantano
canzoni rubate ad un
gruppo punk.
E rimango in bilico
tra il desiderio di
volerti
e di non volere nessuna
sino alla fine dei
giorni.
N° 3492 - 24 ottobre 2018
Il Custode
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