non ho altro da fare
se non osservare la vita
che scivola dalle mie
tasche
in cerca del tuo
profilo.
Mi manchi
incompiuta nella mia
anima
ti trascini come uno
spettro
ogni tanto dici qualcosa
quasi fosse un soffio di
vento.
Credo di amarti
come un folle ama il
delirio
sicché sfoglio i miei
silenzi
e non trovo alcuna
ragione
per la quale io li ho
taciuti.
Addio, comunque
alla tua bellissima
ombra
quella che mi seguiva
muta
come un cane segue il
padrone
in attesa di una lieve
carezza.
E maledico
la mia indolenza
inguaribile
che non mi ha permesso
di averti
come supplicava il tuo
sguardo
quanto pretendeva il tuo
cuore.
N° 3484 - 15 ottobre 2018
Il Custode
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