perché ho
peccato …>>
Sicché si sentì a posto
con la propria coscienza
mentre la bambina
rantolava sopra l’erba.
Dismesso l’abito talare
ed il senso di umanità
si allontanò in silenzio
biasimato dalle nuvole.
Ritornato alla sua chiesa
tra l’incenso e i
crocefissi
egli preparò il discorso
da raccontare ai suoi
fedeli.
Con la sua arte sopraffina
di svergognato
lestofante
ripassò l’odioso copione
imparato durante il
seminario.
Egli ripensò agli eventi
con un ghigno sopra il
volto
mentre la bambina
imputridiva sotto il
sole.
Poi, dinnanzi ai genitori
si mostrò alquanto
affranto
non certo l’orco
maledetto
che egli adesso
condannava.
Scaltro discepolo di Cristo
che mai nessuno dubitò
del suo cuore aperto al
mondo
della sua candida anima.
E durante la funzione
dopo ancora, al funerale
egli mantenne il suo
riserbo
la freddezza nei suoi
occhi.
Fino al ritorno alle sue mura
con il rosario fra le
dita
a pensare ad un’altra
bambina
intravvista tra la
folla.
<<Perdonami,
Padre
perché ho
peccato …>>
N° 3483 - 14 ottobre 2018
Il Custode
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