e lo sguardo pareva
perso
molti pensieri
nessun rimpianto
poche nuvole sul suo
cammino
solamente un cielo
plumbeo
a dipingere l’intera
città.
E però quel senso di vuoto
in qualche maniera
andava colmato
egli era libero da
catene d’amore
ma la rabbia ne fece un
folle
che colpì con cieca
violenza
chiunque si trovava
davanti.
Canticchiava una litania
frasi sconnesse imparate
a memoria
intanto col martello e
il coltello
infieriva ed urlava
bestemmie
sopra un fastidioso
bambino
che piangeva più del
dovuto
sulla madre che gli
faceva scudo.
In equilibrio precario
sul bordo del
marciapiede
sfondava i vetri alle
automobili
squarciava le gole degli
uomini
che tentavano la fuga
nessun rimorso né
pentimento
soltanto l’ebbrezza del
sangue.
Scese la strada
per commettere una
carneficina
ed uccise la gente a
caso
fino all'arrivo dei
poliziotti
che gli spararono giusto
nel cuore
ed egli scoprì che quel
gioco
adesso non gli piaceva
più.
N° 3488 - 20 ottobre 2018
Il Custode
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