mentre si posa con garbo
sulla spuma dell’onda.
E nel mare immenso
di meduse e di delfini
io mi sentirei libero
io mi sentirei vivo.
Però resto in silenzio
sopra la banchina fredda
tra le grida dei
pescatori
che hanno violato le
acque
depredandole dei loro
fiori.
Lontano, oltre l’orizzonte
quanta vita si agita…
quella che è persa per
sempre
rimane sopra il fondale
e adesso diventa
leggenda
che i marinai tramandano.
Ho sulle mie mani
la salsedine rubata agli
scogli
ed in fondo all’anima
un solo profondo
rimpianto
che la marea ora ritira
in direzione di nuovi
tramonti
ed io non la posso
seguire.
N° 3476 - 7 ottobre 2018
Il Custode
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