adoro vederlo sgorgare
lo porto alle mie dita
lo bevo e me ne disseto.
Bellissima ed ignara vittima
d’amore che diventa odio
tu piangi salate lacrime
che stimolano la mia
follia.
Intenso è il tuo sguardo
in balìa d’un dolore
acuto
sicché io ti ucciderei
ancora
soltanto per poterlo
rivivere.
Tu mormori il tuo silenzio
che pare una tiepida
brezza
io adoro la tua dolcezza
seppure a volte
irritante.
Cheta la tua sofferenza
cheta il rancore che
provi
vedrai che trascorsa la
vita
sarai grata alla tua
dipartita.
N° 3467 - 2 ottobre 2018
Il Custode
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