in preda allo sconforto
poiché tu sei distante
diverse lune da me
ed io non ho nessuna
da umiliare ed uccidere.
Trascorre la notte
pare che non abbia fine
ma benché ti ho delusa
io spero che tu ritorni
ho altre offese da dirti
e cicatrici da
infliggerti.
Che ne sarà dell’aurora
priva dei tuoi lamenti?
Cosa sarà delle lacrime
spese
ad implorare perdono
per un fantomatico
crimine
che tu non hai commesso?
Adesso io ti penso
ed un pizzico di
nostalgia
mi divora la mente
poiché tu sei distante
dalle mie mani capaci
di ridurti a brandelli.
N° 3470 - 3 ottobre 2018
Il Custode
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