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mercoledì 31 ottobre 2018

VENUTA DELLE OMBRE

Sono frammenti di vento
sospiri che impattano i vetri
affamate delle tue paure
si aprono un varco ai tuoi piedi.

La notte sputa i suoi fulmini
tossisce tuoni assordanti
come potresti mai riposare
col dubbio di non risvegliarti?

Progenie di creature malefiche
macchiate da una maledizione
cercano sangue e vendetta
bramano anime da sorseggiare.

I membri eretti dei demoni
tra i seni delle fattucchiere
ma non ti eccita, quella visione
poiché è il preludio alla morte.

Distante, dietro alle tenebre
tu ascolti e odi le grida
è il principio della carneficina
della falce che miete le vittime.

E sia…è giunto il momento
si abbatte sbuffando, la porta
la tempesta invade la stanza
e le ombre ti divorano il cuore.

  N° 3498 - 31 ottobre 2018

                                                Il Custode

IO RICORDO

Ancora ricordo i suoi occhi
fatti di cicatrici profonde
che stretti fra le mie ciglia
ritrovavano la lucentezza
e quella luce mi manca
così è per le sue lacrime.

Ricordo che nel silenzio
io ascoltavo il suo respiro
dire pensieri assai sconci
e che rincorrevano il buio
alla ricerca della mia anima
da stringere, poi, fra le braccia.

Sicché ricordo la notte
una romanza sotto la luna
ed un cielo di pipistrelli
che passavano per un saluto
dopo andavano alla deriva
nell’oceano della sua stanza.

Infine ricordo il suo nome
era sul becco di una gazza
ed aspetto che lei lo sussurri
per chiuderlo dentro il mio cuore
poiché nonostante il passato
io ricordo quanto la ho amata.

  N° 3497 - 31 ottobre 2018

                                                   Il Custode

domenica 28 ottobre 2018

IL SUO AMORE PERFETTO

Sembrava lei fosse la sola
ad amare così intensamente
quasi che le sue parole
fossero il credo assoluto
e tutto il resto menzogna.

Però aveva nello sguardo
la luce accecante del sogno
tanto limpida da occultare
il suo cuore privo di pathos
plasmato di presunzione.

Sicché il suo amore perfetto
fu causa della rovina
per colui che lo ebbe negli occhi
e la cui anima diventò pietra
come violata dal tocco di Medusa.

Ma poiché bella ed indimenticabile
lei fu l’istigazione al suicidio
quel dolore che dallo sterno
si inerpicava verso la mente
facendone liquido e poltiglia.

Sembrava lei fosse la sola
ad amare così intensamente
e magari, qualcuno asserisce
fu quella la sua unica dote
…ai posteri l’ardua sentenza.

  N° 3496 - 28 ottobre 2018

                                                   Il Custode

sabato 27 ottobre 2018

SMARRITO NEL NULLA

Quale strana sensazione
ora che il respiro scema
e la confusione mi avvolge
tra le sue spire evanescenti.

Frammenti dei miei ricordi
laddove la tenebra ha inizio
…chi ero, chi avrei sperato
chi non avrei dovuto essere.

È quasi come se io volassi
però immobile in cima all’oblio
con il tempo che non avanza
e nemmeno pare arretrare.

Ma se davvero è questa la morte
ha qualcosa di alquanto assurdo
sono prigioniero in questo limbo
tra sospiri e fragili ombre.

Cosa mai mi potrei aspettare
da questo spazio senza orizzonte?
Ho desiderato a lungo la fine
per ritrovarmi smarrito nel nulla.

  N° 3495 - 27 ottobre 2018

                                                     Il Custode

LILITH

È in agguato, Lilith
demone oltre il crepuscolo
tra le fronde degli alberi
dove le sue pupille di gufo
sono delle luci sinistre
un mesto presagio di morte.

Odora di putrefazione
sicché non può nascondersi
per quanto lei sia silenziosa
reca il lezzo della pestilenza
e chiunque la sente arrivare
cerca invano pietà e salvezza.

Perché è malvagia, Lilith
come chi non ha alcun sogno
intanto i bambini piangono
nel buio delle loro stanze
sbarrano gli occhi e tremano
ed invocano madri impotenti.

Ha un cuore di pietra
grezza e molto tagliente
coloro che tentano di estirparlo
vedono la vita svanire
affogano dentro il proprio sangue
che presto si tramuta in urina.

È una maledizione, Lilith
Cerbero e Caronte allo stesso tempo
l’inferno le è debitore
per tutte le giovani anime
che rinchiuse dentro il suo cesto
lei usa per nutrire ogni diavolo.

Il suo nome è una profezia
che rammenta piaghe e sventure
ma reca in sé la meraviglia
di chi sembra essere invincibile
di colei, poiché priva di rimorso
è venerata come fosse una dea.

  N° 3493 - 26 ottobre 2018

                                                    Il Custode

mercoledì 24 ottobre 2018

GELIDO COME IL DOLORE

Si è perduta
ha rincorso un sorriso
ed è caduta nel baratro
fragile come il suo sguardo
profondo quanto l’oceano.

Lei, senza fiato
né più alcuna speranza
le stelle ferme nel cielo
parevano indicare la rotta
ma era un percorso sul vuoto.

Un’anima misera
e desiderosa d’amore
ma benché cercasse dovunque
non seppe mai in quale anfratto
esso si fosse nascosto.

La luna rammenta
lei ad un passo dal precipizio
che si credette farfalla
ma la polvere sulle sue ali
volò via insieme al vento.

E si è perduta
è incespicata in un sogno
e si è tramutata in sospiro
lieve quanto il silenzio
gelido come il dolore.

  N° 3493 - 24 ottobre 2018

                                                      Il Custode

VERSO LA NOTTE PROFONDA

Oltre i vetri
verso la notte profonda
forse è laggiù il destino
che io non so decifrare.

Non riesco ad uscire
benché la soglia sia aperta
ho paura del vento
delle ombre che mi deridono.

Sicché mi siedo
giusto davanti alla finestra
e vedo passare la vita
e con essa, il tuo profilo.

Cadono stelle
scheggiano il cielo oscuro
impattano sulla veranda
ne riconosco il rumore.

Altrove, dietro la nebbia
ascolto qualcuno cianciare
credo siano antichi ricordi
che biasimano il tuo silenzio.

Adoro la mia solitudine
ma è solamente finzione
allora i grilli mi cantano
canzoni rubate ad un gruppo punk.

E rimango in bilico
tra il desiderio di volerti
e di non volere nessuna
sino alla fine dei giorni.

  N° 3492 - 24 ottobre 2018

                                                     Il Custode

DI NASCOSTO

Sei andata via di nascosto
così come fanno i codardi
lasciando alle tue spalle
un assordante silenzio
ciononostante mi manchi
ma non ha alcuna importanza.

Nel silenzio, come chi ruba
tu hai programmato la fuga
diretta verso nuove incertezze
mentre io coltivo i miei dubbi
poiché ti ho amata davvero
sei stata la sola a non crederlo.

Vorrei…questo è il solo pensiero
sapere che adesso stai bene
benché le ferite dell’anima
pare non hanno un rimedio
né il cuore che batte ostinato
e sembra destinato alla resa.

Io ricorderò ogni ingiuria
ed ogni lusinga che hai detto
persino la tua testardaggine
nel non proferire alcuna parola
e sopravvivrò ancora una volta
…addio amore…dovunque tu sia.

  N° 3491 - 24 ottobre 2018 

                                                    Il Custode

lunedì 22 ottobre 2018

DAMIEN

Si spensero le luci
ed ebbe inizio il delirio
quando il bambino giocò
con la benzina e i fiammiferi.

Sicché bruciarono tutti
all’interno dell’orfanatrofio
anime dirette a varcare
il sentiero dell’oltretomba.

Divennero fumo, le grida
e cenere le imprecazioni
nel cielo che fu illuminato
da fiamme voraci ed altissime.

E nella volta notturna comparve
il profilo del diavolo stesso
a pregustare lo spettacolo
di suore e fanciulli che ardevano.

Un sorriso di soddisfazione
frammisto ad uno sguardo severo
incorniciava il volto
del Re di tutti gli inferi.

Poi, come ogni buon padre
mormorò al bambino sorridente:
<<Adesso basta giocare…
è tempo di tornare a casa!>>

  N° 3490 - 22 ottobre 2018

                                                     Il Custode

domenica 21 ottobre 2018

CHIUDI LA PORTA

Chiudi la porta
prima che entri il tuo sguardo
ed una luce accecante
di lucciole e stelle puttane.

Voglio evitare che il vento
soffi sulla mia tavola
portandosi via quell’addio
che tu hai scordato di scrivere.

Devo lasciare la notte
prigioniera nella mia stanza
in modo che non possa fuggire
attirata dalla tua ombra.

Tu hai ferito il mio cuore
intanto che io riflettevo
e facevo a pezzi i pensieri
che mi conducevano a te.

Sopra la parete in cucina
dove un tempo era l’orologio
c’è il sangue che io ti ho rubato
per non scordarmi chi fosti.

Frattanto io mi rammento
chi ero prima di averti
e cerco nella mia tasca
i frammenti della tua anima.

Tu possiedi ancora la chiave
non so perché l’hai tenuta
forse per il tuo piacere
di tormentarmi e deridermi.

Sicché io ti invito ad uscire
da quello che rimane di me
…chiudi la porta
è tempo, per me, di morire.

  N° 3489 - 21 ottobre 2018

                                                     Il Custode

sabato 20 ottobre 2018

LIBERO E FOLLE

Scese la strada
e lo sguardo pareva perso
molti pensieri
nessun rimpianto
poche nuvole sul suo cammino
solamente un cielo plumbeo
a dipingere l’intera città.

E però quel senso di vuoto
in qualche maniera
andava colmato
egli era libero da catene d’amore
ma la rabbia ne fece un folle
che colpì con cieca violenza
chiunque si trovava davanti.

Canticchiava una litania
frasi sconnesse imparate a memoria
intanto col martello e il coltello
infieriva ed urlava bestemmie
sopra un fastidioso bambino
che piangeva più del dovuto
sulla madre che gli faceva scudo.

In equilibrio precario
sul bordo del marciapiede
sfondava i vetri alle automobili
squarciava le gole degli uomini
che tentavano la fuga
nessun rimorso né pentimento
soltanto l’ebbrezza del sangue.

Scese la strada
per commettere una carneficina
ed uccise la gente a caso
fino all'arrivo dei poliziotti
che gli spararono giusto nel cuore
ed egli scoprì che quel gioco
adesso non gli piaceva più.

  N° 3488 - 20 ottobre 2018

                                                    Il Custode