sangue di angelo infetto
scende dalla tua gola
dove ha principio il respiro
tu vorresti implorare il tuo Dio
ma la tua voce è polvere.
Tu, assassino
di streghe
le mie dolci e tenere amanti
sei un essere infame ed ignobile
ora stai pagando il reato
di avere seguito il tuo istinto
di folle e fottuto aguzzino.
Le tue mani stringono
quasi afferrassero l’aria
quel tuono adesso violento
non è tempesta in arrivo
ma è il tuo cuore che impreca
dopo rallenta il suo battito.
Uomo di chiesa
e delirio
sguardo di sadica belva
e le donne ti supplicavano
intanto che tu le torturavi
intanto che legate ad un palo
bruciavano tra spasmi e supplizi.
Tu sanguini
frattanto che la vita si spenge
hai seminato odio profondo
cos’altro potevi raccogliere?
Tu vorresti invocare il tuo Dio
e scopri che era una menzogna!
N° 2744 - 8 aprile 2014
Il Custode
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