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venerdì 19 settembre 2014

LA MADRE DI TUTTI GLI AMORI

E Salem raccolse il silenzio
che aveva gettato nel lago
provò a raccontarlo alla notte
inciampata sul dorso della pianura
tentò di descriverla alla luna
riflessa nelle sue lacrime.

Partorita da un nido di streghe
dal grembo di un dolore sbadato
e le colline avevano occhi
da appuntare sulla sua bellezza
e le muse, voci e canzoni
per cantarla sui viali d’Olimpo.

Uno scricciolo fatto di tenebra
volò pur non sapendo volare
ed il sentiero oltre i binari
era irto di spine e di rose
ed il lupo in cima al promontorio
attendeva ancora la sua Isabeau.

Vorrei che le stelle tingessero
di miele, sakè e melograno…”
la sua voce sembrava un graffio
il lamento di una antica banshee
e però, le sue labbra magnetiche
imploravano baci e dopo poesia.

All’alba di un tramonto scarlatto
si smarrì dentro il grande parco
con il naso verso l’oceano
quasi fosse la sua unica bussola
con il cuore nel nucleo del tuono
che ascoltava i sospiri dei grilli.

La madre di tutti gli amori…”
questo ancora pensava di lei
lo scricciolo fatto di tenebra
e lo incise sulle pareti dell’anima
affinché non potesse scordare
perché l’anima gli sanguinasse.

  N° 2748 - 14 aprile 2014

                                                 Il Custode

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