Fermi, aggrappati alla notte
prendemmo a calci il silenzio
ed avevamo parole e sospiri
da impolverare l’intero universo
ed avevamo le unghia laccate
con il colore dei nostri sorrisi.
C’era una luna
presuntuosa
che conosceva la propria bellezza
ma era nulla rispetto al tuo viso
ed il crepuscolo era una eco
che si perdeva sui tuoi capelli
ed i tuoi occhi, come marmotte
si rifugiavano dentro il mio sguardo.
Accadde che
cadde il mio bacio
lo raccogliesti sulle tue labbra
sembrava fosse l’ambiente ideale
e si specchiavano stelle incompiute
sopra le acque del lago dormiente
e si fermavano i miei pensieri
a contemplare il tuo lieve amore.
Tu ti ricordi
di noi?
Ed il silenzio tornò prepotente
e si riprese parole e sospiri
e mescolandoli nel suo sacchetto
li mise in vendita per altri cuori
ci calpestò come fossimo foglie
volli fermarti ma oramai ero muto.
N° 2724 - 2 marzo 2014
Il Custode
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