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giovedì 11 settembre 2014

LO SPAVENTAPASSERI

Solo nel mezzo dei campi
vestito di antichi stracci
le mani di spighe di grano
si agitano al bacio del vento
tu mi hai lasciato da solo
dentro la notte in tempesta
la pioggia sferza il mio corpo
in balìa del furore dei lampi.

Adesso ti vengo a cercare
verso gli anfratti dei sogni
tu senti il terrore che avanza
l’incubo che ti rende folle
io ho il mio ghigno satanico
che apre graffiare il tuo petto
il giorno che mi modellasti
tu non mi fornisti di un’anima.

I corvi mi sono fedeli
messaggeri inviati dagli inferi
i loro becchi bussano ai vetri
quel rumore ti fa sussultare
tu mi vedi oltre le tue finestre
riconosci il mio sguardo malvagio
zolle di terra frammiste all’erba
sono le orme sul tuo parquet.

Io lo so che tu vorresti gridare
ma non riesci a proferire parola
i tuoi polmoni sono otri forati
la tua voce è volata distante
tu muori nel totale silenzio
e nella morte adesso comprendi
che io ero soltanto una visione
però ho fatto implodere il tuo cuore.

  N° 2736 - 18 marzo 2014

                                                  Il Custode

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