ed un sospiro improvviso
giusto in fondo agli occhi
nelle mani stanche
lei, ritta tra le spighe di grano
che danzano ai suoi piedi
e sembrano quasi morire
ma fingono e sorridono.
La luna è
cieca
però assapora il profumo
sui seni di Begonia
sopra le labbra carnose
e chiede conferma alle stelle
che restano in silenzio
come ballerine sul palco
dentro la volta notturna.
Brezza che
sembra carezza
sul suo viso di porcellana
Begonia e la pianura
e un sogno che non s’avvera mai
intanto le onde del mare
non sembrano tanto lontane
lei piange lacrime e sale
e immagina di essere là.
Begonia e il
vento
come sul dorso del drago
saetta in mezzo al cielo
verso le terre distanti
lei, piuma che sovrasta le vette
neve e poi ancora nebbia
fino al principio del sole
dove l’attende l’amore.
N° 2726 - 5 marzo 2014
Il Custode
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