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sabato 13 settembre 2014

ESPLODE IL SILENZIO

Esplode il silenzio
fragoroso e graffiante
lo stringo nella mia mano
che dopo apro alla notte
e diventa foglia che plana
in bocca al vento vorace
inghiotte e sputa i frammenti
in faccia alla luna assopita.

Ho ancora un vago ricordo
di ciò che fu la mia voce
rinchiusa in una conchiglia
narrava racconti ai coralli
quando incrociava la tua
pareva perdere il suono
e precipitava sulle tue labbra
come un equilibrista in amore.

Sicché, marmotte curiose
i tuoi occhi mi percorrevano
io ero un bambino insolente
e non abbassavo lo sguardo
che si tramutava in tatuaggio
tatuato sopra il tuo viso
ed era davvero bellissimo
almeno così mi disse il corvo.

Una litania tra le fronde
tanto da mandare in estasi
i lupi scesi giù a valle
a salutare la primavera
qualcuno disse il tuo nome
tanto che io infine ti vidi
il mio cuore diventò cieco
fu quello il tuo sortilegio.

E mi ritrovai nel deserto
o forse nell’universo sperduto
da solo, con la mia anima
che scavava e faceva la tana
da qualche parte era sepolto
il sogno che tu promettesti
da qualche parte, molto distante
ma che delusione incredibile!

Esplode il silenzio
alla nenia del carillon
tu danzi un ballo assai macabro
ma soltanto dentro i miei sogni
il vento adesso si abbevera
con le mie lacrime aride
con questa mia voglia di vivere
diventata un tesoro sommerso.

  N° 2740 - 27 marzo 2014

                                                  Il Custode

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