dall’odore inebriante
della tua sconvolgente
paura
che tramutò in sudore
e scivolò dalla tua
fronte
simile a gelida brina.
Adesso ti annuso nell’aria
come un lupo la notte
e ritto sopra la rupe
io osservo le tenebre
dove, da qualche parte
la tua anima è in fuga.
Perduta verso la nebbia
tu esprimi una luce
oscura
che crolla sul
marciapiedi
ed invade la mia
solitudine
e per questo io mi adiro
e mi avvicino a punirti.
Ora la tua ombra mi appare
e mi lascia esterrefatto
giacché io sono indeciso
e non so dove colpirti
forse sul viso
bellissimo
o al cuore che batte
forte.
Allora cerco nei tuoi pensieri
come preferisci morire
però, davanti al mio
sguardo
il tuo terrore svanisce
così è per quella
fragranza
che mi ha aiutato a
scovarti.
E Cristo, tu mi hai scoperto
ed hai imparato l’amore
lo stramaledetto delirio
che io avevo abiurato!
Sicché ti volto le
spalle
e vado lontano da te.
N° 3598 - 1° aprile 2019
Il Custode
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