nell’ombra dei tuoi
silenzi
io continuo ad amarti
di un amore struggente
quanto lo sguardo d’un
gatto
che supplica una
carezza.
Un pensiero impacciato
che dopo tramuta in
parola
e però rimane impigliato
travolto dalla tua
bellezza
e nella notte ti voglio
non posso fare
nient’altro.
Tu sei il mio desiderio
e sei una nuova speranza
così triste e talmente
sola
diventi uragano che
placa
davanti al mio cuore teso
verso la tua prima
lacrima.
Sicché io esigo soltanto
di non doverti ferire
perciò rimango in
disparte
e t’osservo come un
critico d’arte
che contempla con
ammirazione
un capolavoro
bellissimo.
N° 3607 - 12 aprile 2019
Il Custode
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