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martedì 30 aprile 2019

IL CUORE DISTANTE

Il mio cuore è distante
dove neppure io so
e con una cannuccia di acciaio
sorseggia gocce di brina
con una forchetta di paglia
si nutre di antichi dolori.

Passa un falco e lo osserva
con una pena infinita
e dopo un lupo e si ferma
quasi volesse baciarlo
ma ha scordato l’amore
in un’arbanella di latta.

C’è un riflesso di cenere
che ne offusca la vista
e ancora l’acqua del lago
catino di lacrime e sangue
versate in un mattino d’aprile
forse in una sera d’agosto.

Però la clessidra è incrinata
e ha perso tutta la polvere
che anche pensasse pensieri
non saprebbe comunque volare
ma per quanto rimanga distante
si sente davvero a suo agio.

  N° 3626 - 30 aprile 2019

                                                  Il Custode

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