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domenica 7 aprile 2019

LA FIORITURA DEL MANDORLO

È dunque questo, o Fillide
che tu diventasti alfine
mentre io ritornavo a te
dalle battaglie di Troia
e serbavo dentro il mio cuore
null’altro che la tua bellezza.

Io lessi, durante la notte
delle lacrime, del tuo dolore
lo scrissero le stelle affrante
dalla tua prematura dipartita
sicché il mio fu un mesto viaggio
verso le coste della tua Tracia.

Un mandorlo senza sorriso
emblema del nostro amore che fu
ordunque il cuore mi duole
al pensiero delle tue labbra
capaci, un tempo, di baci roventi
adesso legno privo di anima.

Eppure io cingo il tuo fusto
tra le mie braccia amorevoli
tanto che persino la dea Atena
pare mostrare una pena infinita
e d’incanto i tuoi nudi rami
si adornano di fiori bellissimi.

  N° 3603 - 7 aprile 2019

                                              Il Custode

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