ed io, durante la notte
osservo le altissime
fiamme
ascolto le tue grida
inumane.
Al crepitare del fuoco
del tuo dolore rimane la
eco
chi tu fosti non ha
importanza
presto sarai soltanto
cenere.
Scintille scheggiano il cielo
sembrano essere lucciole
e l’odore del legno che
arde
mi inebria l’olfatto e i
polmoni.
Nella tua casa, tu bruci
ed io davvero vorrei
vederti
ma il calore è
insopportabile
per questo attendo all’esterno.
Le tenebre sono adirate
da questo chiarore
invadente
e cadono al suolo,
carbonizzati
foglie, zanzare e
moscerini.
Il lezzo della benzina che ho usato
si perde fra le travi
annerite
chi tu fosti è
indifferente
adesso non sei che un
cadavere.
N° 3618 - 23 aprile 2019
Il Custode
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