l’ho vista svanire tra i
campi
oltre il muro di spighe
leggere
che oscillano cullate
dal vento.
Rimango nella mia tana
poiché dove la collina
siede
io sento il latrato dei
cani
che annusano l’aria e la
terra.
I grilli sono creature impavide
e nonostante i
cacciatori
continuano a cianciare
d’amore
laddove le cicale
riposano.
A me pare di avere udito
dei tuoni squarciare il
silenzio
eppure il cielo è terso
solcato da una piacevole
brezza.
Giusto il tempo di un lampo
che ha infranto la
quiete dei boschi
ed ha zittito le api
intente a caricarsi di
polline.
Sicché ritta sulle mie zampe
mi accorgo che giunge la
notte
mia madre non sembra
tornare
intanto io aspetto
ancora…
N° 3624 - 29 aprile 2019
Il Custode
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