quando gli infami
assassini
salirono sopra i carri
armati
e sventolarono il
Tricolore
tra gli sbadigli di
aprile
ed il sangue di molti
innocenti.
Per le strade delle
città
i soldati inglesi, gli
americani
insieme a loro ridevano
i ratti
che negli anni della
tempesta
si nascosero sulle
montagne
per scampare al delirio
nazista.
Ma alcuni davvero credettero
nell’utopia della
democrazia
in un comunismo malsano
che fu causa di immense
tragedie
di genocidi con il solo
pretesto
di depredare quanto più
si poteva.
Scrissero che furono
eroi
senza macchia e senza
paura
ma occultarono la verità
di quando, a guerra
finita
trucidarono le ragazzine
per vendetta o per puro
piacere.
Agitarono il temibile
spettro
di un antifascismo di
sola facciata
sebbene in molti, nei
tempi migliori
furono strenui
sostenitori
di ogni pensiero del
Duce
di ogni parola che egli
inventava.
Ed osteggiarono la
dittatura
per istaurarne una
peggiore
basata su libertà
alquanto fittizie
ed ostilità verso gli
oppositori
di qualunque culto o
ideologia
…scrissero che fu una
festa.
N° 3620 - 25 aprile 2019
Il Custode
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