riesce a darmi la nausea
e seppure plasmato di
cielo
non offre una via
d’uscita.
È forse questa la fine
del fuoco che avevo dentro?
La notte è troppo
distante
dai miei occhi di nero
catrame.
Immaginavo fosse diverso
il mio destino di demone
io, prigioniero nel tuo
paradiso
e non posso nemmeno
morire.
Luce invadente e beatitudine
ovunque io dirigo lo
sguardo
a me monta una tale
rabbia
che non so con chi
sfogare.
È questa la tua vendetta
di condurmi alla pazzia
in questo paesaggio
malsano
che riesce a darmi la
nausea.
Osservo e non vedo le tenebre
che mi hanno reso
leggenda
è forse questa la fine
del mio destino di
demone?
N° 3602 - 7 aprile 2019
Il Custode
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