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lunedì 22 aprile 2019

INFANZIA

Che poi io ero felice
seppure avessi davvero poco
e quel poco spesso non era mio.

Le strade prive di traffico
erano il mio campo di gioco
frattanto le anziane signore
controllavano dalle finestre
che nessuno mi facesse del male.

Le ferite guarivano in fretta
nonostante il fottuto collegio
alla mercé di sadiche suore.

Sicché ogni percossa ricevuta
mi rendeva molto più forte
ribelle al cospetto della vita
io tenevo a bada la paura
e nessuno mi poteva calpestare.

L’incoscienza dei pomeriggi
tra i ruderi del vecchio zuccherificio
quasi pronto a crollare all’istante.

E la scuola era un passatempo
una gara a chi aveva più palle
e le bambine, e le maestre
erano vittime di ogni angheria
poiché mi credevo un piccolo uomo.

Che poi io ero appagato
dalla mia problematica infanzia
che mi ha reso uno psicopatico.

  N° 3617 - 22 aprile 2019

                                                Il Custode

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