seppure avessi davvero
poco
e quel poco spesso non
era mio.
Le strade prive di traffico
erano il mio campo di
gioco
frattanto le anziane
signore
controllavano dalle finestre
che nessuno mi facesse
del male.
…Le
ferite guarivano in fretta
nonostante il fottuto
collegio
alla mercé di sadiche
suore.
Sicché ogni percossa ricevuta
mi rendeva molto più
forte
ribelle al cospetto
della vita
io tenevo a bada la
paura
e nessuno mi poteva
calpestare.
…L’incoscienza
dei pomeriggi
tra i ruderi del vecchio
zuccherificio
quasi pronto a crollare
all’istante.
E la scuola era un passatempo
una gara a chi aveva più
palle
e le bambine, e le
maestre
erano vittime di ogni
angheria
poiché mi credevo un
piccolo uomo.
…Che poi
io ero appagato
dalla mia problematica
infanzia
che mi ha reso uno
psicopatico.
N° 3617 - 22 aprile 2019
Il Custode
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