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lunedì 29 aprile 2019

LA FOSSA

Siamo davvero in tanti
anime alla deriva
mentre ciò che rimane
di coloro che noi fummo
giace in una fossa comune
alla mercé dei vermi.

D’odio, d’intolleranza
ecco di cosa morimmo
appena fuori dalla città
dove il fiume scorreva
con un mormorio leggero
che pareva una litania funebre.

I bravi soldati del Nord
impregnati di fanatismo
ci uccisero senza pietà
poiché eravamo borghesi
medici, insegnanti e filosofi
il riflesso dell’antico regime.

Un unico colpo alla nuca
inginocchiati , noi, e penitenti
mentre gennaio si congedava
appena festeggiato il nuovo Tet
quando scesero dalle risaie
contadini armati e violenti.

Unti di povere, bagnati di sangue
e di calce e di rugiada
tutto ciò che sui nostri resti
vi cosparsero i vietcong
che ancora sembriamo fantasmi
alla ricerca di un posto sicuro.

Siamo davvero in tanti
anima senza più pace
in bilico sopra la brezza
nel cielo che dipinge Huè
e i nostri corpi in una fossa
oramai prossimi alla putrefazione.

  N° 3625 - 29 aprile 2019

                                                Il Custode

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