dove ho ucciso il serpente
e vedo l’ombra di Adamo
che corre in cerca di Eva
dei figli perduti per strada
anime mai più ritrovate.
Io mi sono distratto
mentre creavo le nuvole
e guardavo al maligno
come il mio solo nemico
intanto che io modellavo
la più malvagia creatura.
Scendo e mi bagno alla fonte
che ho bisogno di ritrovare
la purezza che ho millantato
e che qualcuno tramanderà
occultando la mia arroganza
la mia innata megalomania.
Io vedo all’orizzonte
il riflesso del mio fallimento
le macerie della mia utopia
e chi mi venera e mi maledice
‘ché gli ho inventato un destino
che non porta a nessuna meta.
Allora risalgo all’Eden
il mio regno senza reame
quel trono privo di corona
laddove ho inventato una via
che conduce all’oblio e al delirio
che io spaccio per la redenzione.
N° 4047 - 14 aprile 2020
Il Custode
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