osservo il cielo intero
che è tenebra ed è silenzio
ed ogni tanto, una luce
precipita via velocemente
sicché io mi domando
dove è che si reca a morire.
Ma il mio pensiero
si quieta come un bambino
quando dal buio profondo
mi giunge la tua dolce voce
e tu, dal tuo regno sommerso
ricami suoni e parole
che mi risvegliano i sensi.
Domando di te ai viandanti
ai nomadi dell’universo
nei loro occhi è l’amore
e parlano la tua bellezza
io ti desidero così tanto
che il battito che dice il cuore
è un tuono dentro la galassia.
Voglio attraversare lo spazio
fino allo specchio d’acqua
dentro la città di coralli
svanita sotto le onde
io devo baciarti le labbra
per poi diventare conchiglia
che riposa sopra i tuoi seni.
Allora preparo il mio zaino
all’interno, i miei timori
ed il coraggio della passione
affronto il mio lungo viaggio
ma dimentico d’essere un astro
allora esplodo nell’atmosfera
e mi inabisso in fondo all’oceano.
Tu mi trovi lungo il fondale
sento il tocco delle tue mani
io sono pietra oramai gelida
ma tu dici che sono bellissimo
la mia anima diventa tempesta
finalmente si avvera il mio sogno
ed io riposo sopra i tuoi seni.
N° 4050 - 17 aprile 2020
Il Custode
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