oltre le radici dei fiori
a volte io sollevo la testa
e con le mie antenne annuso
la brezza che giunge dal mare
…se solo potessi sfiorarlo
e vivere e poi raccontarlo.
Devo portare la briciola
dentro il nucleo del formicaio
sicché nel cammino io scanso
i pericoli che si presentano
dalla rugiada in punta di foglia
alla stupida malvagità
di alcuni esseri umani.
Ma io sono veloce, robusta
non impiegherò molto tempo
ad attraversare il sentiero
che mi conduce alla meta
è fatto di terra e di sassi
come la natura ha voluto
come ha detto la sua fantasia.
Oltrepasso la tela del ragno
e la tomba della giovane ape
e con la mia briciola giungo
nel sorriso della regina che attende
nel mio mondo di silente tenebra
dove io sono ancora felice
di essere formica e non uomo.
N° 4059 - 26 aprile 2020
Il Custode
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