a condurti fino a me
dentro la mia tetra dimora
dove i resti del mio pasto
sono trofei e sono ricordi
di chi fu prima di te.
Fai attenzione, mia cara
a non calpestare il mio odio
a non urtare la coda
io, nel buio, sto dormendo
intanto sogno il tuo profumo
il sapore delle tue carni.
Tu entri come fossi l’amore
ma l’amore è tempo sprecato
ed insisti nello stuzzicare
il mio cuore alla catena
è irritante, questo tuo ardire
che non resterà impunito.
Hai bellezza, io lo ammetto
mentre invochi la mia attenzione
e mi guardi col tuo sguardo
incollato sopra il mio viso
che io imparo a contemplare
a sognare tra le mie fauci.
Adesso che mi sei vicina
la tua mano sfiora il mio manto
ed io provo eccitazione
e pensi io sia più mansueto
ma con un solo, unico morso
io ti uccido, poi ti divoro!
N° 4032 - 3 aprile 2020
Il Custode
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