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giovedì 30 aprile 2020

QUEGLI OCCHI

Quegli occhi, come la notte
penetrano nella mia vista
amarti è la conseguenza
che io non posso evitare.

Fantastico sulle tue labbra
i baci che mi sono negati
sicché io li tengo in riserbo
oramai da molte lune distanti.

Io ti vedo in maniera assai chiara
quasi che tu fossi il miraggio
di chi attraversa il deserto
per dissetarsi della tua anima.

E ti amo, non me ne vergogno
di un sentimento silente
che io tengo chiuso nel cuore
‘ché il tuo non vuole ascoltare.

  N° 4065 - 30 aprile 2020

                                                  Il Custode

mercoledì 29 aprile 2020

L'UOMO DEL BUIO

Egli nacque col buio
e nel buio volle tornare
con una boccetta d’inchiostro
si dipinse il volto emaciato
che la luna lo cercò invano
dentro la notte improvvisa.

Seduto su una stella cadente
lui solcò l’intero universo
mentre ammiccava una matrona
sotto un lampione di strada
e quel sesso vissuto per noia
fu l’ultima cosa che rammentò.

Era morto dentro i seni profondi
di una strega dai capelli neri
e nel gemito delle falene
lui tentò di riemergere ancora
ma stava bene fra quei capezzoli
che abbandonarli pareva stupido.

In un venerdì di fine luglio
le cicale parlavano ai grilli
ma, dispettoso per vocazione
egli suggerì parole assai sconce
che il borbottio dello Scirocco
giunse dal mare a rimproverarlo.

Nella città della Lanterna
un vecchio camallo ne dice la storia
tra le reti e l’odore di pesce
che attira i gatti e i gabbiani
tra le sue rughe è scritto quel nome
che fatica ancora a pronunciare.

Dentro le strade di urina e salsedine
nessuna luce guida i viandanti
forse egli è ancora sepolto
tra i seni profondi di quella strega
poiché, si narra, egli nacque col buio
e nel buio, infine tornò.

  N° 4064 - 29 aprile 2020

                                                 Il Custode

martedì 28 aprile 2020

ARIANNA NEL LABIRINTO

Dove sei, o Teseo
dentro queste alte pareti?
Il Minotauro è sconfitto
dai miei sorrisi artefatti
eppure tu sembri svanito
distante dal mio desiderio.

Hai dimenticato, ateniese
le mie carezze, i miei baci?
Adesso io ripercorro il filo
tessuto per sola passione
per salvarti la vita
da dedicare ai miei occhi.

Cosa ne è stato di te
o tu, guerriero impavido
ed instancabile amante?
Io, perduta e disperata
ti cerco in ogni anfratto
dentro ogni soffio del vento.

Voglio ancora di te
le tue parole d’amore
finanche le tue mani possenti
sopra i miei seni, sul ventre
dove sei, o Teseo
nel labirinto di Dedalo?

  N° 4063 - 28 aprile 2020

                                                Il Custode

IL RUGGITO

Il mio ruggito è potente
lacera il cielo plumbeo
e pare giunga dall’anima
ferita da mille menzogne
accantonate nel cuore.

Un graffio di artigli affilati
che diventa colpo di spugna
e scivola sulle ambiguità
di parole in apparenza imponenti
in realtà alquanto vuote.

Il vento scende a cercarlo
lo accoglie dentro il suo grembo
ad ogni orizzonte, ai tramonti
esso trancia a metà il silenzio
come fosse bestemmia iraconda.

Ma trascorrerà il mio dolore
tranne la rabbia profonda
di avere creduto, stupidamente
ad un amore che, con il tempo
si è rivelato immondizia.

  N° 4062 - 28 aprile 2020

                                                 Il Custode

lunedì 27 aprile 2020

UN SILENTE SORRISO

Mi manchi tanto
quanto non lo so dire
sicché io chiudo la mente
e cerco di non pensare.

Fa davvero male
sapere che tu sei svanito
scivolato dalla mia tasca
per andare chissà dove.

Lo senti il dolore?
È parte della mia vita
io avevo te dentro gli occhi
e mi sentivo invincibile.

Adesso io lo nascondo
il mio silente sorriso
nessuno potrebbe comprendere
questa mia anima smunta.

Sei stato un amore
creato per durare in eterno
allora perché mi hai lasciato?
Nemmeno tu sai rispondere.

Io odio il tuo mondo
quell’orgia di ombre malvagie
che ti nascondono a me
e non mi permettono di vivere.

  N° 4061 - 27 aprile 2020

                                               Il Custode

domenica 26 aprile 2020

SOFFIO DEL MIO RIMPIANTO

Il merlo oltre la strada
continua a dire parole
nessuno pare ascoltarlo
e lui bestemmia irritato
infine vomita insulti.

Io ho nella mia tasca
un nichelino unico e misero
penso non possa bastare
per un viaggio verso la Grecia
alla ricerca di un sogno perduto.

Ho appeso sopra al soffitto
ogni mosca ed ogni falena
che dissero che tu non mi amavi
ed io lo so che è stato così
ma sentirmelo dire faceva male.

E l’uomo che tagliava l’erba
disse qualcosa a quel merlo
che volò sopra il ramo più alto
dell’acacia sulla scarpata
e da lassù rimase in silenzio.

Io ho nella mia mente
qualcosa che tu non ascoltasti
mentre, in balìa dei miei incubi
sfogavo la mia cattiveria
sul tuo sorriso migliore.

E dondola l’acchiappasogni
al soffio del mio rimpianto
dentro la mia stanza vuota
dalla quale tu hai portato via
persino la tua ombra bellissima.

  N° 4060 - 26 aprile 2020

                                                  Il Custode

IL SENTIERO DELLA FORMICA

In questo mio lungo percorso
oltre le radici dei fiori
a volte io sollevo la testa
e con le mie antenne annuso
la brezza che giunge dal mare
…se solo potessi sfiorarlo
e vivere e poi raccontarlo.

Devo portare la briciola
dentro il nucleo del formicaio
sicché nel cammino io scanso
i pericoli che si presentano
dalla rugiada in punta di foglia
alla stupida malvagità
di alcuni esseri umani.

Ma io sono veloce, robusta
non impiegherò molto tempo
ad attraversare il sentiero
che mi conduce alla meta
è fatto di terra e di sassi
come la natura ha voluto
come ha detto la sua fantasia.

Oltrepasso la tela del ragno
e la tomba della giovane ape
e con la mia briciola giungo
nel sorriso della regina che attende
nel mio mondo di silente tenebra
dove io sono ancora felice
di essere formica e non uomo.

  N° 4059 - 26 aprile 2020

                                                Il Custode

SELINA NASCONDE PAROLE

Lei ha un ombrello di carta
che la ripara da ogni dolore
ma forse, per via delle lacrime
diventa poltiglia bagnata.

Allora domanda alla luna
di riscaldarla di baci
e con qualche sorriso stantio
trovato lungo la strada.

Sotto le radici dei fiori
Selina raccoglie parole
e testarda come chi sogna
le chiude dentro la tasca.

Nel cielo transita un falco
dagli occhi fatti di tenebre
e lei rammenta la notte
e le stelle sulle onde del mare.

Simile ad una carezza di gatto
è il vento sulla sua pelle
mentre lei recita agli alberi
poesie imparate dall’anima.

Sotto le lapidi e la terra
Selina nasconde parole
furono scritte soltanto per lei
da qualcuno che l’amò da morire.

  N° 4058 - 25 aprile 2020

                                                Il Custode

venerdì 24 aprile 2020

ECATOMBE

Non resta altro che cenere
e qualche fossile sparso
di una civiltà trapassata
travolta dalla tracotanza
sicché ci fu un’ecatombe
che non risparmiò nessuno.

Perduto lungo le strade
io mi muovo tra le rovine
sui grattacieli le insegne
di donne succinte e motori
il cielo pare in ginocchio
sopra le vie oramai mute.

Eppure il vento ancora soffia
alza la polvere ocra e antracite
questo pianeta era bellissimo
io l’ho visto negli ologrammi
ma era abitato da strani animali
con l’istinto per la distruzione.

Un ultimo sguardo a quel mondo
di macerie, carcasse e lamiere
nell’aria si annusa il profumo
di quando ancora c’era la vita
un’esplosione, o forse un virus
l’hanno trasformata in leggenda.

Io ritorno alla mia astronave
e mentre salgo sulla scaletta
mi volto per un breve istante
e mi sfugge una misera lacrima
quando rammento con nostalgia
che qui, un tempo, fu la mia terra.

  N° 4057 - 24 aprile 2020

                                                Il Custode

giovedì 23 aprile 2020

MENTISCIMI

Mentiscimi
protendi le tue labbra
e dimmi parole vuote
ma non lasciarmi nel limbo
di una verità evanescente.

Stringimi al cuore
come io fossi un moribondo
e leggerò nel suo battito
il silenzio che dici
per non farmi morire.

Tu sei l’oblio
che temevo da secoli
il sentimento che, come sangue
cola giù dal mio naso
ad infettare la strada.

L’anima è un puzzle
di emozioni confuse
che davanti allo specchio
cerco di ricomporre
seppure io sia, oramai, cieco.

Ma tu mentiscimi
come si fa con i perdenti
che hanno però affrontato
quella battaglia impossibile
di conquistare il tuo amore.

  N° 4056 - 23 aprile 2020

                                                Il Custode

mercoledì 22 aprile 2020

PRIMA CHE TUTTO ACCADA

Ho costruito un rifugio
una baracca di argilla
che ho riempito di briciole
sottratte alle formiche.

All’interno un covone di foglie
dove io posso svernare
prima che tutto accada
prima che giunga l’amore.

Nella tasca, un accendino
che se mi dovesse trovare
basterà una flebile fiamma
a creare un tripudio di fuoco.

Alla porta, i miei corvi
hanno imparato parole
un codice talmente cifrato
che faccio fatica a comprendere.

Ma la eco sulle pareti
diventa una litania funebre
e so che arriva il momento
in cui mi devo nascondere.

E con le ultime lacrime
io do vita ad un ruscello
che faccia annegare chiunque
mi tolga la mia solitudine.

Alle finestre di polietilene
io disegno ambigui messaggi
affinché le falene credano
che sia la dimora di un folle.

Infine io mi addormento
tra le mie urine ed il sangue
prima che giunga l’amore
prima che mi possa rubare.

  N° 4055 - 22 aprile 2020

                                                Il Custode

martedì 21 aprile 2020

QUESTO CIELO PLUMBEO

Adoro questo cielo
plumbeo come il pensiero
di quando si pensa l’amore
con la sua tinta grigiastra
che rappresenta la disillusione.

Aspetto la pioggia
col vento che me la sputa
al principio della mattina
ed ho tanta voglia di andare
e non ritornare mai più.

Primavera di sogni
infranti e resi poltiglia
però io mi guardo le unghie
ripenso a ciò che ho vissuto
e non me ne frega più un cazzo.

  N° 4054 - 21 aprile 2020

                                                Il Custode