con un semplice sguardo
e adesso io ho cicatrici
che sono destinate a guarire.
La magia è sulle tue labbra
è nel suono della tua voce
ed io ne ascolto la eco
sopra una lieve bava di vento.
Siccome sei fatta di brina
io mi appello all’aurora
dove il tuo viso risplende
e illumina l’intera mia vita.
Un perdono raccolto tra i sassi
nel fondo della mia solitudine
che il mio cuore rinnega
da quando poggia sul tuo.
Sull’altalena dei sogni
io dondolo verso i tuoi seni
il nettare dei tuoi capezzoli
è, adesso, la mia meta agognata.
Siccome sei fatta di carne
e di una bellezza inaudita
io mi crogiolo dentro i tuoi occhi
che rigenerano la mia anima spenta.
N° 3848 - 4 novembre 2019
Il Custode
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