verso nuove incertezze
incontro ad antichi deliri
e chissà se troveranno
il silenzio che ho conservato
in un otre colmo di fiele?
Putrefatto sin dalla nascita
il mio sguardo rifiuta la luce
e si muove lungo le tenebre
come i corvi oltre i lampioni.
Ho una bussola, una speranza
e nessuno più da salutare
equilibrista sulla rotaia
io attendo il treno arrivare
preceduto da un tuono assordante
sarà vento sopra il mio dolore.
C’è la pioggia dietro la luna
e una nuvola che si è smarrita
attardata a comporre versi
non ritrova più la sua mandria.
È nell’esodo dei miei ricordi
che ho deciso di riposare
solamente per pochi decenni
giusto il tempo di odiare la vita
quella che diventò incombenza
dentro il vortice della mia pazzia.
N° 3872 - 24 novembre 2019
Il Custode
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