che brillava nel cielo
la sera ch’io fui maledetto
e scaraventato negli inferi
da un dio infingardo e malvagio
al quale rubavo la scena.
Adesso tu sei prigioniera
al centro del tuo villaggio
pronta a salire sul rogo
dove ardere agonizzando
mentre i religiosi assistono
al tormento della tua dipartita.
Sono assiepati, gli umani
per godere dello spettacolo
e convinti che la tua morte
sia giusta e sia meritata
il fanatismo nei loro sguardi
trasforma la mia ira in tempesta.
Sei solamente una strega
bellissima e senza alcun peccato
ucciderti è un’eresia
che io non intendo permettere
sicché chiamo a raccolta i demoni
gli orchi e le creature notturne.
L’alito gelido della paura
scende come una falce impietosa
e sono sgomenti, gli umani
braccati dalla mia armata
la loro fede non è che utopia
che non fermerà la mattanza.
E piangono, imprecano e muoiono
mentre il dio resta nascosto
io ti libero dalle tue catene
e mi perdo dentro i tuoi occhi
…tu mi ricordi la luna
che ora illumina soltanto me.
N° 3855 - 9 novembre 2019
Il Custode
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