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mercoledì 27 novembre 2019

MISTIFICO

Ti penso ancora
e mistifico un sorriso
putrefatto nell’anima
l’odore è nauseabondo
e però mi tiene in vita.

Avrei voluto averti
come tu desideravi
ma ti ho teso la mano
e, dinnanzi a me, l’oblio
faceva davvero paura.

Una eco nel buio
il pianto del tuo rimpianto
ogni lacrima verso il suolo
precipita nella voragine
dove il pavimento si agita.

Però tu sei bella
e adesso sei nostalgia
che si appiccica alla mia ombra
quasi ne fosse l’aurea
e non intende lasciarla.

Sarà stata la notte
raccolta dentro un anfratto
nel quale non circola l’aria
sicché il tuo profumo ristagna
ed io non lo so scordare.

E ti disegno
sopra la carta velina
se la matita dovesse bucarla
mostrerebbe quei fori profondi
che tu hai inferto al mio cuore.

  N° 3875 - 26 novembre 2019

                                                       Il Custode

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