come io fossi l’amore
e cerco, e trovo parole
capaci di farti sognare
poiché ho fame di averti
di ferirti sino alla morte.
Mi fingo squarcio di sole
giunto a te per scaldarti
in realtà sono un salto nel vuoto
e il soffio di vento che spinge
verso l’oblio senza fine
del buio e della disperazione.
Io sono un’anima ignobile
però sotto mentite spoglie
deciso a prenderti il cuore
illuderlo con soavi carezze
per poi affondare gli artigli
e farne frammenti di rabbia.
Tu mi credevi un angelo
io, invece, sono il tuo inferno
e sul tuo viso bellissimo
spreco i baci, dispenso percosse
e ti guardo, e rido di te
che piangi la tua solitudine.
N° 3876 - 27 novembre 2019
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento