e violano la candida sabbia
sono belve rabbiose e arroganti
che sbarcano su Okinawa
preceduti dall’artiglieria
sputata dalle navi alla fonda.
Ho fatto scorta di riso
da consumare al castello di Shuri
al riparo dall’aviazione
che colpisce collina e montagne
ed ogni bomba rintrona
che pare sia il terremoto.
Vengono con i lanciafiamme
i bastardi senza dignità
ed io, figlio del Sol Levante
prego il Buddha in silenzio
che possa guidarmi la mano
e renderla un’arma mortale.
Ho nostalgia dei miei figli
della vita nella mia Kyoto
ma mi immergo nella battaglia
che porta via i miei pensieri
col fucile io mi concentro
e sparo ai soldati che avanzano.
In questo torrido giugno
la vegetazione si infiamma
le grida scheggiano il cielo
e troncano ogni esistenza
d’altronde è soltanto guerra
e non risparmia neppure i bambini.
Ho un forte dolore nel petto
un fiore di sangue bollente
in ginocchio, sui fili d’erba
prego il Buddha in silenzio
che possa condurmi l’anima
distante da questa mattanza.
N° 3853 - 7 novembre 2019
Il Custode
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