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sabato 30 novembre 2019

ERA INVERNO

Si fece giorno
e le conchiglie
schiusero il guscio
sicché, il silenzio
trovò un pertugio
dentro il quale
riparare dal vento.

Era inverno
uno dei tanti trascorsi
sopra la gelida sabbia
ed il granchio
incrociò le chele
poiché non c’era nessuno
dal quale doversi difendere.

Soltanto un uomo
spuntato da chissà dove
forse da una fiaba
o da un sogno maldestro
e racchiuso dentro la giacca
egli guardava le onde
tornare veloci al mare.

Fra le sue braccia
teneva ancora la luna
e la implorava
di restare qualche secondo
ma la luna era esausta
e dopo averlo baciato
si dileguò oltre i monti.

Lui non disse nulla
quando tornò alla piazza
ai piccioni in cerca di pane
e di favole da ascoltare
nella sua tasca
si agitava la vita
ed egli decise di viverla.

  N° 3878 - 30 novembre 2019

                                                      Il Custode

venerdì 29 novembre 2019

UNA LUCE

Hai una luce negli occhi
che pare poter illuminare
la vita, persino la morte.

Scende che sembra carezza
sopra la mia anima spenta
oscura com'è solo la notte
distante quanto dice l’oblio.

Io ne sono ipnotizzato
sospeso come un equilibrista
tra la voragine e il cielo
e se cado ritrovo la luna
e però rimpiango il tuo viso.

Sicché la stringo allo spasimo
dentro la mano, nel cuore
che se dovesse sfuggirmi
tornerei ad essere cieco
tornerei ad essere silente
e solo, e senza l’amore.

  N° 3877 - 29 novembre 2019

                                                      Il Custode

mercoledì 27 novembre 2019

SOTTO MENTITE SPOGLIE

Mi presento a te
come io fossi l’amore
e cerco, e trovo parole
capaci di farti sognare
poiché ho fame di averti
di ferirti sino alla morte.

Mi fingo squarcio di sole
giunto a te per scaldarti
in realtà sono un salto nel vuoto
e il soffio di vento che spinge
verso l’oblio senza fine
del buio e della disperazione.

Io sono un’anima ignobile
però sotto mentite spoglie
deciso a prenderti il cuore
illuderlo con soavi carezze
per poi affondare gli artigli
e farne frammenti di rabbia.

Tu mi credevi un angelo
io, invece, sono il tuo inferno
e sul tuo viso bellissimo
spreco i baci, dispenso percosse
e ti guardo, e rido di te
che piangi la tua solitudine.

  N° 3876 - 27 novembre 2019

                                                      Il Custode

MISTIFICO

Ti penso ancora
e mistifico un sorriso
putrefatto nell’anima
l’odore è nauseabondo
e però mi tiene in vita.

Avrei voluto averti
come tu desideravi
ma ti ho teso la mano
e, dinnanzi a me, l’oblio
faceva davvero paura.

Una eco nel buio
il pianto del tuo rimpianto
ogni lacrima verso il suolo
precipita nella voragine
dove il pavimento si agita.

Però tu sei bella
e adesso sei nostalgia
che si appiccica alla mia ombra
quasi ne fosse l’aurea
e non intende lasciarla.

Sarà stata la notte
raccolta dentro un anfratto
nel quale non circola l’aria
sicché il tuo profumo ristagna
ed io non lo so scordare.

E ti disegno
sopra la carta velina
se la matita dovesse bucarla
mostrerebbe quei fori profondi
che tu hai inferto al mio cuore.

  N° 3875 - 26 novembre 2019

                                                       Il Custode

lunedì 25 novembre 2019

DANZA, MAIKO

Parlami, Maiko
e raccontami il tuo viso
io lo vedo
ma sono cieco
al cospetto dei tuoi occhi.

Fermati nella notte
ed ascolta la supplica
che ti supplico dal mare
e si infrange sulle coste
della tua grande bellezza.

Sono alla mercé della melodia
della tua voce di fue
attento alle tue parole
e, bambino, io mi perdo
nel tuo mondo di fiaba antica.

Pelle di fiore di pesco
e labbra rubate al ciliegio
baciami, Maiko
mentre mi perdo nell’ombra
dei tuoi capelli di seta.

Infine danza
un ballo talmente sensuale
da penetrare la mia anima
con la forza della katana
e la delicatezza del loto.

  N° 3874 - 25 novembre 2019

                                                       Il Custode

SUI CHIODI

Cammino sui chiodi
che tu hai disseminato
sulla strada, nel cuore
pensando di potermi ferire.

Ed è lungo, il percorso
che porta alle tue labbra
tortuoso e irto di ostacoli
creati affinché io desista.

Alcune volte mi fermo
per annusare la vita
per ricordarne il profumo
prima di sacrificartela.

È solo perché ti amo
che io resisto al dolore
ed alla vista del sangue
marea sulle mie pupille.

Però non vedo la fine
di questo dannato sentiero
non scorgo nemmeno il tuo viso
a mitigare il supplizio.

Ma poiché io sono tenace
o forse soltanto folle
proseguo con l’illusione
di poterti, infine, raggiungere.

  N° 3873 - 25 novembre 2019

                                                       Il Custode

domenica 24 novembre 2019

ESODO

I miei pensieri emigrano
verso nuove incertezze
incontro ad antichi deliri
e chissà se troveranno
il silenzio che ho conservato
in un otre colmo di fiele?

Putrefatto sin dalla nascita
il mio sguardo rifiuta la luce
e si muove lungo le tenebre
come i corvi oltre i lampioni.

Ho una bussola, una speranza
e nessuno più da salutare
equilibrista sulla rotaia
io attendo il treno arrivare
preceduto da un tuono assordante
sarà vento sopra il mio dolore.

C’è la pioggia dietro la luna
e una nuvola che si è smarrita
attardata a comporre versi
non ritrova più la sua mandria.

È nell’esodo dei miei ricordi
che ho deciso di riposare
solamente per pochi decenni
giusto il tempo di odiare la vita
quella che diventò incombenza
dentro il vortice della mia pazzia.

  N° 3872 - 24 novembre 2019

                                                      Il Custode

sabato 23 novembre 2019

RITORNA

Ritorna
come se tu fossi vento
che ha soffiato l’Antartide
ma stanco di tutto quel gelo
vuole ritrovare il sentiero
verso cieli più caldi.

Come se tu fossi onda
che ha baciato le coste
e però fu presto vittima
di una marea intransigente
che la prendeva e lasciava
in balìa della risacca.

Come se tu fossi fiamma
generata da un unico fulmine
che il fuoco alquanto violento
si è espanso velocemente
facendo della mia nuda anima
un cumulo di cenere e oblio.

Come se tu fossi amore
rubato ad una fiaba antica
e che, in singolar tenzone
ha subito la sua sconfitta peggiore
tu, comunque, ritorna
perché io ti amo ancora.

  N° 3871 - 23 novembre 2019

                                                       Il Custode

venerdì 22 novembre 2019

CINQUE MONETE

Cinque monete
o burattino insolente
per continuare il tuo sogno
e ritrovare quel babbo
che abbandonasti d’inverno.

Ti libero dalle catene
dal circo mio itinerante
in modo che poi non si dica
che io sono un uomo malvagio
privo di anima e cuore.

Dimentica la bella Rosaura
ed il giullare Arlecchino
che io getterò tra la brace
al posto della tua persona
per cuocere il mio montone.

Dovrai prestare attenzione
alle lusinghe del gatto
all’astuzia della volpe
briganti senza alcuno scrupolo
attratti dalla tua ingenuità.

Rammenta il grande albero
dal quale tu penzolasti
e laddove le hai seppellite
affinché si moltiplicassero
rendendoti ricco e viziato.

E quando sarai lontano
conserva un posto per me
nell’alveo dei tuoi ricordi
giacché io, seppure burbero
ho provato pena per te.

  N° 3870 - 22 novembre 2019

                                                        Il Custode

giovedì 21 novembre 2019

DAMMI UN BACIO

Dammi un bacio
di quelli senza ragione
eppure talmente romantico
da sembrare essere amore.

Mentre mi tieni la mano
intanto che mi scaldi il cuore
che io, fra le tue labbra
trovo la via al nirvana.

Siccome sei fatta di luce
seppure io ami le tenebre
tu sei prepotente bellezza
che devasta la mia solitudine.

Fallo qui, sotto la luna
oppure dovunque tu lo desideri
purché non mi faccia aspettare
per altri lunghi, lontani decenni.

Lascia che, mentre accade
io possa sfiorare il tuo viso
io possa carezzarti l’anima
ed infine, morire di te.

  N° 3869 - 21 novembre 2019

                                                      Il Custode

ORANGE

Sto bruciando!
Questa sottile polvere
entra nel naso, nella gola
poi scende verso i polmoni
...io sto soffocando
ma davvero non voglio morire!

Aerei come falchi rapaci
solcano il cielo terso
e versano veleno arancione
sulla foresta e sopra la collina
sopra gli uomini
su tutto ciò che respira.

I vietcong, dentro i tunnel
godono di un riparo sicuro
ma io, dal mio villaggio
dove potrei mai fuggire?
Io tossisco e sputo sangue
vomito frammenti di vita.

Il mio corpo muta
gli occhi paiono meteore
che lasciano la propria orbita
la pelle si sfalda e precipita
sopra la terra oramai arsa
sull’erba che è moribonda.

Io cerco una scappatoia
immerso nella risaia
ma quella pozione mortale
mi ha contagiato e condannato
io devo solamente aspettare
sperando di non soffrire troppo.

Infine, io muoio
e quasi non me accorgo
riesco giusto a sentire
il tuono potente dell’aviazione
che si allontana diretta alla base
mentre io, dove vado non so…

  N° 3868 - 21 novembre 2019

                                                        Il Custode

mercoledì 20 novembre 2019

AFFRONTO L'OBLIO

Affronto l’oblio
che mi si para davanti
ed ha uno strano aspetto
di luci allucinogene
e di nuvole fatte di fumo.

Io, col bastone mi reggo
durante il mio cammino
i miei passi rintronano
nel silenzio assai sincopato
che il paesaggio mi offre.

Sarà mai questa la fine
di ogni vita vissuta?
Se fosse, a me non importa
ho ancora molti pensieri
da raccontare alle ombre.

Guardo con circospezione
verso la Rosa dei venti
dentro la tasca ho la bussola
ma come potrei adoperarla
se non so qual è la mia meta?

Sicché affronto l’oblio
come l’ubriaco, la strada
che porsi domande è inutile
dovunque mi debba condurre
è dove dovevo arrivare.

  N° 3867 - 20 novembre 2019

                                                       Il Custode