che sia capace di amare
e chiuso dentro il mio petto
gridi come fa la tempesta
a spaventare gli uccelli
nelle fronde degli alberi.
Sono stanco della solitudine
seminata per la foresta
e che germoglia lacrime
come rivoli sulla mia pelle
fatta di latta lucente
destinata ad essere ruggine.
Sperduto nel mondo di Oz
io sento una eco distante
ed è quella dei miei pensieri
che borbottano di malinconia
poiché immune ai sentimenti
io sono un apatico involucro.
E venderei la mia anima
a chiunque saprebbe infrangere
questo sortilegio opprimente
che mi tiene intrappolato nel limbo
di una condizione che non è vita
e non è neppure la morte.
N° 4146 - 14 luglio 2020
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento