cercò presenze da sfiorare
ma sperduto nella solitudine
non seppe più tornare indietro.
La luna era gigante
una stilettata di luce
che riempiva il cielo
quasi fosse la sua meta.
Sul sentiero che egli percorse
il tenue canto dei grilli
sembrava una melodia rubata
alla voce di stelle lontane.
Dimenticò quel volto
le mani a cercare il suo cuore
ed il battito che gli restava
non voleva darlo a nessuna.
E non tornò sui suoi passi
nemmeno alle proprie parole
il sogno era oramai finito
e non ricordava d’averlo vissuto.
N° 4150 - 17 luglio 2020
Il Custode
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