quando osservo i tuoi occhi
tutta quella crudeltà
di cui parla la gente.
Il tuo sguardo
fra le sbarre della tua gabbia
pare triste e rassegnato
è il ritratto della resa.
Meravigliosa creatura
costretta in una prigione
io non la sento
la tua presunta ferocia.
E fa male al cuore
sapere che il tuo destino
è di morire in catene
oltre il tendone del circo.
Divertire gli umani
è così da molti anni
tu, che fiera e orgogliosa
percorrevi la giungla dell’Asia.
Mi dispiace davvero
per la sorte che ti attende
per la morte che tu invochi
‘ché la tua non è più vita.
N° 4156 - 19 luglio 2020
Il Custode
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