e ritornò, prepotente
la vita su tutte le terre
e la fredda luna, il sole caldo
ripresero ad inseguirsi.
Io che ti vidi nel sogno
dentro uno zampillo di lava
e dunque dovetti decidere
tra l’inferno ed il paradiso
fu allora che io scelsi te.
Ed amo te fino all’armageddon
come tu fossi la mia salvezza
forse sarai il peccato mortale
che mi condurrà alla dannazione
ma sarebbe una fine sublime.
La mia esistenza di antico giullare
si quieta davanti al tuo viso
e le nuvole prendono forma
di un sorriso che mi confonde
quel sorriso appartiene a te.
Nel silenzio dell’ultima notte
prima che io fossi un folle
io ho sentito il tuo silenzio
che mi raccontava un ricordo
che non riuscivo a dimenticare.
Adesso, sulle mie labbra
rimane un frammento di te
ed assomiglia al tuo primo bacio
o forse ad una goccia di lacrima
assaggio entrambi e sono perduto.
N° 4139 - 5 luglio 2020
Il Custode
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