ma per quanto tu lo volessi
non eri vicino abbastanza
ed i tuoi giorni finivano
e nemmeno te ne accorgevi.
L’estate era arrivata
con i suoi colori accesi
nei tuoi occhi era la meraviglia
delle api e delle farfalle
che si contendevano i fiori.
Chissà quanto amore eri…
io non l’ho mai contato
Sperduto dentro il tuo sorriso
avevo leggende da raccontare
al tuo sguardo che mi fissava.
E restavi in silenzio
come chi contempla la vita
ne avevi vissuta talmente poca
che non pareva possibile
fosse destinata a finire.
Accadde assai presto
che ne fummo entrambi sorpresi
tu con il sangue come torrente
ed io che non sapevo fermare
le lacrime che ruppero gli argini.
E non trovai un solo istante
per chiederti di restare un poco
ma, seduto sopra il dolore
non mi rimase che maledire
il tuo domani mai avvenuto.
N° 4152 - 18 luglio 2020
Il Custode
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