degli inferi il solo Sovrano
ti sacrificai la mia anima
per apprendere da te l’equinozio
e fare del mondo dei vivi
rovine ed immane disperazione.
Dal regno che Iddio pretese
io scesi come pestilenza
per essere alfine degno di te
che ti descrissero assai malvagio
adesso attendo, o Signore
di fare parte dei tuoi discepoli.
Pape Satàn aleppe, o Signore
e mostrami la tua sola via
le terre popolate dai santi
suscitano in me grande ira
sicché io afferrerei la falce
per mozzare ad ognuno il capo.
Vieni, mostrami il fuoco, o Signore
che divora in eterno i dannati
ed ancora il regno dei morti
ai quali io estirperò gli occhi
per appenderli come fosse di monito
a chiunque dileggi il tuo nome.
N° 4170 - 31 luglio 2020
Il Custode