è una scheggia impazzita
un agonizzante dolore
oramai pronto ad esplodere
ed è oscuro il cuore
fatto di cocci di vetro
io ci cammino sopra
ma non sanguino più.
Questo è il momento peggiore
per il silenzio taciuto
tutto ciò che non dico
adesso è un solco profondo
ed ha inciso l’anima
ha impastato lo sguardo
con le lacrime e i sogni
che io non so più sognare.
C’è un confine distante
fatto di parole vuote
della luce del nulla
che pure sembra attraente
pare che persino il vento
ne sia affascinato
me lo dice ogni volta
che schiaffeggia il mio volto.
Dove finisce il cammino
inizia una nuova esistenza
laddove io avrò cura
di scegliere chi avere accanto
di soppesare i sorrisi
che adesso mi stanno stretti
ed ogni stupido amore
che mi ha insegnato ad odiare.
N° 4088 - 20 maggio 2020
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento