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domenica 17 maggio 2020

IO RINUNCIO

La corda è appesa alla trave
e spero che il soffitto regga
perché rinuncio al mio dolore
a questa forma di depressione.

Ho pochi sogni da raccontare
quelli sognati si sono infranti
quindi che cosa potrei scrivere
se non un anonimo biglietto d’addio?

Adesso io dondolo nella mia stanza
come una foglia appesa ad un albero
vorrei sussurrare il mio ultimo pianto
ma il cappio stringe e mi toglie il fiato.

Desidero soltanto di stare meglio
una volta varcato il confine di luce
perché altrimenti di che sarei morto
se non della mia fottuta vigliaccheria?

  N° 4084 - 17 maggio 2020

                                                  Il Custode

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